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L’aeroporto di Torino rifiuta i voli low cost?
Wizzair a FlyTorino: inaccettabili le condizioni di Sagat!

FlyTorino chiede un intervento urgente della politica torinese. Necessaria una svolta per l’aeroporto!

Mercoledì, 23 settembre 2009

Airbus 320 Wizzair © Andrea PrimoceriLa compagnia low cost ungherese Wizzair ha risposto a FlyTorino, che martedì 22 Settembre aveva inviato un appello chiedendo di considerare l’apertura di voli diretti a basso costo tra l’aeroporto di Caselle e l’Est Europa (in primis verso Polonia e Romania). In una nota inviata all’associazione, Wizzair spiega che Torino è una “piazza molto interessante” per la compagnia, soprattutto in considerazione del “grande bacino etnico proveniente dall’Europa Centrale e dell’Est”; purtroppo le “condizioni commerciali” proposte da Sagat al vettore ungherese al momento impediscono l’apertura di voli diretti da Torino alle basi di Wizzair. La compagnia si dice comunque disponibile a riconsiderare lo scalo di Caselle qualora le tariffe applicate da Sagat “diminuiscano sensibilmente”, e vengano applicate “azioni incentivanti” al pari degli altri scali già serviti da Wizz.

FlyTorino considera questo episodio particolarmente grave: la comunità romena residente a Torino è la più numerosa d’Italia (41000 i regolari registrati al 31 dicembre 2007, 71000 le stime per il 2009); tuttavia anche su questo fronte la politica messa in atto da Sagat è stata la massimizzazione degli utili e dei profitti, a scapito dell’erogazione di un servizio di mobilità internazionale che dovrebbe costituire la mission primaria dell’aeroporto.
Sorprende, tra l’altro, constatare che il network di Wizzair in Europa conta oggi 53 scali: come è possibile che le richieste della compagnia low cost ungherese siano state ritenute accettabili da 53 società di gestione aeroportuale, e la trattativa con Sagat invece non sia andata a buon fine, nonostante l’enorme bacino d’utenza per il traffico verso l’Est Europa?

La nota di Wizzair getta inoltre delle ombre sulle altre lacune dell’operativo di TRN: nessuna low cost marocchina ha aperto voli regolari da Torino, e diverse compagnie major hanno abbandonato lo scalo negli ultimi anni (da Austrian a Tarom, da Portugalia a BlueAir): quali azioni commerciali sono state messe in piedi da Sagat in tutti questi episodi, per cercare di mantenere a Torino i voli che sono poi stati cancellati?

FlyTorino lancia un appello forte all’Amministrazione comunale di Torino, in qualità di azionista di maggioranza dell’aeroporto: è ormai evidente che da parte della società di gestione Sagat non esista alcuna volontà di sviluppare seriamente l’aeroporto, a partire da quei collegamenti basilari per la connettività di chi risiede a Torino e nel Piemonte: nella delibera di privatizzazione del 23 Luglio 1999 si diceva che la scelta del partner privato di Sagat avrebbe dovuto “consentire all'aeroporto di aumentare, in termini di numero e di frequenza, le opportunità di collegamento con altri scali, sia italiani che internazionali”.
Oggi più che mai quella delibera appare completamente disattesa e il management SAGAT inadeguato alle esigenze di mobilità internazionale di Torino.


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