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“Vogliamo più voli e passeggeri per un aeroporto più vivo

Un coro unanime dagli operatori dei negozi in aeroporto a Caselle

Domenica, 19 dicembre 2010

Vista dall'alto del salone partenze dell'aeroporto di TorinoSabato 18 dicembre si è svolta a Caselle l’attesa giornata di spotting natalizio. Il nostro responsabile della fotografia, Roberto "Muccapazza" Leone, ha sfidato il gelo della mattinata per guidare alcuni intrepidi spotter (uno arrivato addirittura da Aosta) a fotografare gli aerei in decollo e atterraggio, nonchè il tanto atteso Airbus Beluga, atterrato venerdì sera e ripartito nel primo pomeriggio di sabato. Una delegazione del direttivo si è invece recata in aeroporto per raccogliere firme per la petizione "pro-aeroporto" tra viaggiatori, taxisti e operatori dei negozi negli atri arrivi e partenze.

Quello che ci ha stupito è stata l'ottima accoglienza soprattutto di questi ultimi che hanno ascoltato attentamente le motivazioni della petizione e le hanno concordate pienamente, aderendo ad essa.

C'è stato un coro unanime di lamentele contro la situazione attuale dell'aeroporto in cui i voli e i passeggeri scarseggiano, pur in una situazione di ripresa degli ultimi mesi che ha visto ottime performance del nostro aeroporto. In tutti i negozi la crisi ha picchiato e sta ancora picchiando duramente, costringendo a riduzioni di personale e alla chiusura di molti negozietti.

Un disagio diffuso, dunque, da parte delle persone che lavorano all'interno delle attività commerciali in aeroporto e che, in assenza di una vera politica di sviluppo del traffico dell'aeroporto, si trovano a fare i conti con introiti ridotti e rischi di licenziamenti o di chiusure. Tutti hanno chiesto a gran voce l'insediamento di una base low cost che consentirebbe di incrementare notevolmente il numero di passeggeri e, di conseguenza, anche il volume delle vendite. Gli esempi più evidenti sono quelli di aeroporti come Bologna, Cagliari, Trapani e Bari (solo per citarne alcuni) che hanno visto incrementi notevoli del numero di passeggeri anche durante i periodi più bui della crisi del 2009 e dell'inizio 2010.
Unanime l'incredulità di fronte alle politiche miopi di sviluppo dell'aeroporto da parte di Sagat. Evidentemente l'equazione "+ voli = + passeggeri = + vendite da parte dei negozi = + fatturato" è chiara solo a chi lavora nei negozi e non a chi gestisce l'aeroporto.

FlyTorino è al fianco di questi operatori commerciali, così come di tutti i lavoratori aeroportuali (in particolare quelli di Avia Partner) che hanno perso il loro lavoro o continuano a vivere il dramma della mobilità e della cassa integrazione.

La petizione promossa da FlyTorino è uno strumento che obbligherà finalmente i soci pubblici (in particolare il comune di Torino) a prendere decisioni sullo sviluppo dell'aeroporto di Torino e sui "patti parasociali" che stanno frenando lo sviluppo del "Sandro Pertini".

Al termine della giornata di sabato un piccolo rammarico: molte delle persone da noi fermate in aeroporto non hanno potuto firmare la petizione in quanto non residenti in Torino città.
Forse il Comune di Torino dovrebbe rivedere il proprio statuto e, per tematiche che riguardano il comune ma che sono di interesse provinciale o addirittura regionale, permettere la firma anche dei non residenti a Torino, come già avviene in molte città italiane (es. Milano).