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Elezioni e aeroporto
Bresso (Insieme per Bresso), Ghiglia/Bonino (PDL), Marengo (Moderati per Bresso), Lepri (PD), Bertola (Movimento 5 stelle) scrivono alla nostra associazione
Mercoledì, 17 marzo 2010
Grande unità di azione: questo è l'invito che FlyTorino rivolge alla politica, alla vigilia delle elezioni regionali.
Attuare politiche di sviluppo in favore dell’aeroporto significa mettere le ali a Torino ed al Piemonte, significa molto per l'intera economia regionale. Rivolgiamo l'invito ai candidati alla Presidenza della Regione ed al Consiglio Regionale: guardiamo al futuro, alla competitività delle aziende, al turismo e all'occupazione indotta.
Non lasciamo spegnere la fiamma olimpica poiché sappiamo che la passione vive ancora qui.
In questo articolo verranno riportate, in ordine di arrivo e senza alcun commento, tutte le prese di posizione ufficiali sul tema dell’aeroporto che ci siano state fatte pervenire da parte dei candidati e verrà utilizzato nei prossimi mesi per ricordare agli eletti gli impegni presi.
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Ghiglia/Bonino (Coordinatore PDL/Candidata consiglio regionale - PDL). Ci hanno fatto pervenire una lettera di risposta al documento emesso dall’associazione con una serie di impegni da portare avanti nei prossimi mesi.
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Mercedes BRESSO (Candidata alla Presidenza della Regione – Insieme per Bresso)
Cari amici, facendo seguito alla mia comunicazione dello scorso 11 febbraio credo di fare cosa gradita nel segnalarvi che nel mio programma elettorale come candidata presidente della Regione Piemonte alle prossime elezioni del 28- 29 marzo, è stato dedicato ampio spazio ai temi dello sviluppo del sistema aeroportuale piemontese (pagina 50 del programma scaricabile dal mio sito), anche raccogliendo le numerose sollecitazioni che ci sono venute in questi anni dai soggetti a vario titolo coinvolti ,e anche dalla vostra associazione. Vi riporto in sintesi gli impegni miei e della coalizione che mi sostiene: promuovere lo sviluppo delle rotte esistenti, la ricerca di nuove destinazioni e l’arrivo di un vettore low cost che posizioni una base operativa sul proprio territorio.
Agostino Ghiglia/Barbara Bonino (Coordinatore PDL/Candidata consiglio regionale - PDL)
Egregio Presidente,
Siamo tutti molto attenti all’operato dell’associazione, che vogliamo ringraziare ed incoraggiare nel continuare a rendere un prezioso e qualificato servizio all’intera nostra comunità. La genesi stessa di FlyTorino e la sua continua crescita, dimostrano chiaramente la vostra competenza nelle proposte e l’interesse che suscitate nell’utenza.
Altrettanto stimabile è la passione e la dedizione che i tutti i soci e i simpatizzanti –volontari- esercitano al fine di una concreta e qualificata azione di sostegno allo sviluppo del nostro aeroporto, Caselle, oggetto su cui vogliamo con serenità ed incisività esercitare la nostra azione istituzionale.
Vorremo condividere alcune considerazioni, prima di esporre nelle conclusioni l’impegno che vogliamo assumerci per Torino Caselle.
Il nostro aeroporto deve rispondere alle esigenze business e leisure del territorio, con un occhio attento ai flussi etnici, nazionali e verso l’estero, cosa che riteniamo debba essere perseguita in tempi stretti, con il passo commisurato alla gamba, ma con incisività. FlyTorino ha ben illustrato nell’Audizione alla Regione Piemonte tenutasi ad ottobre 2009 e in numerose presentazioni successive, quali possano essere i principali passi per garantire a Caselle uno sviluppo stabile nei prossimi anni, restituendo al nostro scalo il collocamento nazionale ed internazionale consono al territorio su cui insiste.
Sicuramente la presenza di una base low-cost di un player di rilevanza europea è una condizione irrinunciabile per avviare questo processo, dando risposte concrete e a breve termine ai nostri cittadini e alle nostre imprese.
A tal proposito Ryanair, che ha sottoscritto accordi con Sagat e le istituzioni piemontesi, senza dubbio rappresenta la compagnia aerea su cui puntare, considerando i rapporti ormai consolidati fra la compagnia e il nostro aeroporto e il fatto che si è ancora nel range dei due anni contrattuali durante i quali Ryanair si impegna a non costituire basi in un raggio di 200 km da Caselle.
La base low-cost potrà dare risposte a collegamenti nazionali ed internazionali al momento assenti a Caselle, fra cui molti operati in anni passati ed altri quali novità assolute e in parallelo a Ryanair sarà opportuno riprendere i contatti con altri player con cui ad oggi non si sono concretizzati accordi, quali Wizzair, Bluair, solo per citarne alcuni, con vocazione spiccata per l’est europeo ove Ryanair ad oggi è presente in misura inferiore rispetto all’Europa centro-occidentale.
Lo sviluppo del nostro aeroporto, però, non può e non deve fermarsi al low-cost.
Il versante delle compagnie major deve essere rivisto significativamente, i rapporti con CAI, in forza degli accordi recentemente sottoscritti, devono essere correttamente applicati e le stesse azioni di comarketing devono essere realizzate.
Riteniamo, inoltre, necessario rivedere i patti e concordare le modifiche che si renderanno necessarie nel reciproco interesse, perché gli operativi di volo e tutte le azioni si sostegno allo sviluppo dei collegamenti risultino ottimali.
Certamente sarà necessario fissare incontri anche con altre compagnie al fine di incrementare la loro presenza nel nostro aeroporto, in modo da convincere utenza, enti locali e classe dirigenziale che se a Caselle si lavora in regime di concorrenza il vantaggio sarà comune.
La crescita di Caselle dovrà, inoltre, tenere conto della vicinanza di aeroporti cardine come Malpensa, ma questa condizione non dovrà in alcun modo limitare lo scalo del capoluogo piemontese. In questa ottica, vediamo concreta la possibilità che si possa lavorare su almeno un collegamento intercontinentale diretto con gli Stati Uniti d’America e, a tal proposito, riteniamo che New York potrebbe essere una meta economicamente sostenibile, a fronte anche dei crescenti rapporti fra Torino, lo stesso Piemonte, e gli USA in collegamento alle operazioni del Gruppo Fiat.
Un piano di sviluppo di Caselle che contempli l’incremento dei collegamenti ed il disegno degli operativi di voli sulle esigenze della nostra comunità e delle nostre imprese, può eliminare l’isolamento del Piemonte e di Torino indotto dalla collocazione geografica ma anche dalle opportunità sino ad oggi perse, nonostante le Olimpiadi Invernali del 2006; l’avvicinamento del nostro territorio al resto della nazione e all’Europa, perseguito con sistemi di trasporto diversi da quello aereo, richiedono, infatti, ingenti investimenti e tempi di realizzazione lunghi, altresì, la riorganizzazione di Caselle consente in tempi brevi e con investimenti minori di recuperare le lacune oggi esistenti.
Non ultimo per importanza, è l’aspetto della conoscenza e consapevolezza della realtà di Caselle e delle sue potenzialità nel nostro territorio, tema su cui è necessario fare serene e accurate riflessioni, con il contributo di Fiavet fra gli altri, per comprendere con quali modalità e mezzi, anche finanziari, sia possibile portare i tour operator e le agenzie di viaggio a focalizzarsi maggiormente sul nostro scalo, utilizzandolo e promuovendolo: le istituzioni pubbliche hanno precise responsabilità in questo senso.
CONCLUSIONI
Per poter concretamente lavorare sullo sviluppo di Caselle e creare le basi perché questo divenga di primaria importanza nella nostra azione istituzionale vogliamo dichiarare che un primo passo per convincere tutti che stiamo andando in questa direzione sarà il chiedere ai soci della Sagat, pubblici e privati, di non distribuire l’utile del bilancio 2009 in modo da tenerlo disponibile per finanziare le azioni di sviluppo del nostro aeroporto; ci impegniamo in tal senso in tutte le sedi istituzionali in cui potremo portare avanti questa richiesta.
Vogliamo inoltre definire precise linee di azione per concretizzare la base low-cost con un player di rilievo europeo a Caselle, prendendo precisi impegni in merito.
Riterremo ragionevole e positiva l’ipotesi di aumento di capitale della parte pubblica in Sagat al fine di esercitare un maggiore controllo di gestione del nostro aeroporto nel sostenere gli investimenti che si renderanno necessari; in tal caso, l’operazione verrebbe sostenuta in tutte le sedi istituzionali di nostra competenza. Da quanto abbiamo avuto modo di comprendere, l’operazione potrebbe portare all’uscita dalla compagine societaria di Sagat del socio privato Benetton, presente tramite società del proprio gruppo, cosa che dovrebbe consentire una revisione o la cessazione dei patti parasociali; non abbiamo preclusioni a procedere in questo senso, pur non ritenendo i patti parasociali una limitazione assoluta per lo sviluppo di Caselle nel caso in cui la presenza del complesso dei soci pubblici eserciti azioni volte a consentire gli investimenti che si rendono necessari.
Auspichiamo che il tavolo della trattativa con Ryanair per la base low-cost sia attivo o riprenda al più presto e siamo disponibili ad inserire le risorse che si renderanno necessarie per contribuire a concludere positivamente la trattativa, anche individuando le risorse finanziarie che i bilanci non solo della Sagat, ma degli stessi soci dovranno rendere disponibili per consentire l’esito favorevole della trattativa.
Vorremo anche approfondire le analisi di sostenibilità economica di un collegamento con gli USA e a tal fine siamo disponibili ad avviare una trattativa ed un confronto con gli organi diplomatici presenti nel nostro Paese per valutare insieme le opportunità percorribili.
Per fornire la necessaria concretezza alle nostre proposte, abbiamo pianificato di tenere una conferenza stampa entro fine marzo e stiamo, altresì, organizzando un convegno, da tenersi entro maggio, dedicato all’aeroporto di Caselle, evento che, crediamo e speriamo, coinvolgerà tutte le istituzioni piemontesi (CCIAA, UI, API, Fiavet, Sagat, ecc) in modo da poter avviare un confronto analitico sul modus operandi.
Auguriamo nuovamente buon lavoro, rimanendo a disposizione per qualsiasi chiarimento e dando la nostra più completa disponibilità ad attivare collaborazioni dirette per raggiungere un fine comune nell’interesse della comunità.
Cordiali saluti.
Agostino Ghiglia
Barbara Bonino
Pierluigi Marengo (Candidato in consiglio regionale - Moderati per Bresso)
E' con estremo piacere che sono ad inviarmi alcuni spunti di ragionamento sulla situazione CASELLE - SAGAT, spunti proprii del mio impegno per il caso di elezione al Consiglio Regionale ed argomento su cui avrei interesse a confrontarmi con Voi, che rappresentate, in oggi, la forza più attiva e costruttiva sulle problematiche dei collegamenti aeree torinesi.
Grazie dell'attenzione.
Avv. Pierluigi Marengo
candidato al Consiglio Regionale lista MODERATI PER BRESSO
Gent.mi soci di FlyTorino,
tra gli impegni che mi assumo per il caso di elezione al Consiglio Regionale del Piemonte, a cui sono candidato nella lista MODERATI PER BRESSO, vi è la volontà di affrontare con urgenza il “PROBLEMA CASELLE”.
Ritengo, da torinese orgoglioso di tale appartenenza, inconcepibile l’impoverimento di voli che sta caratterizzando il sistema Piemonte calibrato su Caselle, a favore del sistema Malpensa palesemente calibrato su Milano. Pur potendo Caselle, per struttura, spazi e bacino d’utenza, fare concorrenza ai principali aeroporti italiani, collocandosi su una dimensione internazionale a valenza intercontinentale, si rileva, infatti, un costante e continuo impoverimento di collegamenti da tale sito aeroportuale. Torino è la quarta città italiana per numero di abitanti e la terza per importanza economica; il suo riferimento aeroportuale però si colloca al quattordicesimo per traffico tra gli scali italiani.
Da ciò la mia volontà, quale Consigliere Regionale, di aprire, mediante interrogazioni ed ogni altro strumento a disposizione, un confronto con SAGAT, avente ad oggetto il portare su Caselle collegamenti con l’area americana, attraverso un volo su New York, e riportare i collegamenti verso l’Est Europa, sino a non molto tempo addietro dati dai voli verso Vienna ed oggi totalmente ceduti a Malpensa.
A tale primaria necessità di intervento per ridare nell’immediato ruolo a Caselle, dovrà poi unirsi una politica aeroportuale capace di attrarre sullo scalo voli low cost, per rendere l’aeroporto infrastruttura adeguata alla competitività aziendale e strumento di ricchezza territoriale; ogni milione di passeggeri trasportati generano circa mille posti di lavoro.
In ultimo, voglio palesare come ben drammatica potrebbe divenire la situazione Caselle qualora alla guida della Regione vi fosse un novarese politicamente legato alla milanesità e, quindi, malpensocentrico…
Il mio impegno è questo ed è un impegno sintonico a quello che è proprio anche della candidata alla presidenza Mercedes Bresso e del partito MODERATI, per cui risulto candidato.
Grazie dell’attenzione.
Avv. Pierluigi Marengo
Stefano Lepri (Candidato in consiglio regionale – Partito Democratico)
Gentile Presidente,
le segnalo che sul mio programma elettorale è disponibile un paragrafo sull’aeroporto di Caselle. Paragrafo che ho ripreso nella mia newsletter dello scorso 5 marzo che le allego.
Cordiali saluti
Stefano Lepri
candidato in consilgio regionale – Partito Democratico
Newsletter del 5 Marzo
Anche oggi parliamo di sviluppo; approfondiremo le potenzialità turistiche della nostra regione, soffermandoci poi su una delle condizioni per valorizzarle appieno, e cioà lo sviluppo dell’Aeroporto di Caselle.
Molte cose positive sono state fatte in questi anni e va riconosciuto come soprattutto Torino abbia beneficiato dell’evento olimpico, trasformandola in un luogo di attrazione turistica a livello internazionale. Importante è anche l’attività di rilancio delle destinazioni turistiche oggi solo parzialmente valorizzate, come le Valli di Lanzo, che pur esterne al grande afflusso turistico stanno individuando una propria vocazione. Personalmente intendo seguire due linee di azione, complementari ad altre messe in atto in questi anni. La prima è quella di verificare la vocazione del territorio piemontese, in particolare quello collinare e montano, ad un turismo stanziale qualificato, in particolare proveniente dall’estero, che ha il duplice beneficio di contribuire alla domanda di beni e servizi locali e di favorire il mantenimento e la riqualificazione di importanti zone del territorio. Si tratta di un tipo di sviluppo che in altre regioni, come la Toscana, hanno visto la valorizzazione di porzioni del territorio che grazie a ciò, invece di subire un progressivo abbandono, sono state rivitalizzante e abbellite. Ritengo che vi siano ampie zone della Regione che si prestano a questo tipo di fruizione turistica e che sia necessario prevedere specifiche politiche di incentivo.
Un altro aspetto che ha costituito un oggetto del mio impegno politico in questa legislatura e che ritengo centrale per il decollo turistico della nostra regione riguarda un rafforzamento dei trasporti e soprattutto dello scalo di Caselle. L’Aeroporto di Torino ha registrato in questi anni una certa riduzione del numero di voli e dei passeggeri imbarcati, ha perso collegamenti internazionali con i grandi hub, non è riuscito sino ad ora a diventare una base per una low cost importante. Va senz’altro rimarcato l’impegno della Regione, che ha destinato alla promozione di Caselle risorse non indifferenti. È ragionevole che siano utilizzate risorse pubbliche affinché l’aeroporto si orienti non solo alla redditività immediata, ma anche ad investimenti su tratte e compagnie aeree che possono contribuire allo sviluppo turistico del territorio. Il problema riguarda anche un diverso equilibrio nella governance dell’azienda che gestisce i servizi aeroportuali e che dovrebbe essere il motore dello sviluppo dell’aeroporto. Sebbene vi sia una significativa partecipazione di capitale da parte dei soggetti pubblici territoriali, sino ad ora sono prevalsi gli interessi ad una redditività di corto periodo piuttosto che allo sviluppo del territorio.
Per approfondire (a proposito di valorizzazione dei cittadini attivi) mi avvalgo di materiali prodotti da FlyTorino, che associa molti cittadini piemontesi che fruiscono dello scalo di Caselle:
- Le proposte di FlyTorino, 7 punti (condivisibili) per mettere le ali a Torino
- FlyTorino su Caselle come base low cost
- Dati su Caselle e proposte per favorirne lo sviluppo
Vittorio BERTOLA (Candidato consigliere regionale - Movimento 5 stelle)
Salve,
sono Vittorio Bertola, candidato del Movimento 5 Stelle Piemonte, e vorrei esporre le mie idee per il futuro dell'aeroporto di Caselle.
Premetto che sono socio FlyTorino sin dallo scorso anno e che, nella mia attività di conferenze internazionali, uso da dieci anni Caselle per spostarmi in giro per il mondo (ero Senator Lufthansa fino allo scorso mese). In questi anni, nonostante l'ampliamento olimpico, si è potuto assistere a un progressivo decadimento del servizio, tanto è vero che molte delle rotte che ho percorso negli anni (via Zurigo, via Amsterdam, via Vienna) oggi non sono più possibili. Si è anche assistito al progressivo sviluppo del traffico low cost... su Malpensa e su Bergamo.
Caselle è evidentemente rimasto vittima di giochi politici, in cui - come purtroppo accade in tanti altri servizi pubblici, vedi autostrade - l'aeroporto è stato asservito ai profitti del socio privato, mentre i soci pubblici hanno rinunciato a pretendere qualità del servizio per i cittadini e hanno pensato soltanto a incassare i dividendi necessari a puntellare i propri bilanci, e magari a piazzare qualche amico nelle posizioni di sottogoverno.
E' scandaloso come migliaia di torinesi siano costretti ogni giorno a trascorrere ore sulle autostrade piemontesi e lombarde per poter prendere un aereo. Noi non siamo favorevoli alla crescita dei trasporti
- pensiamo che nella nostra società si viaggi troppo, e che per via dei problemi ambientali, economici e di qualità della vita creati dal pendolarismo e dai viaggi di lavoro sarebbe meglio incentivare il telelavoro e la teleconferenza dovunque possibile. Tuttavia, là dove viaggiare in aereo è necessario, i torinesi hanno il diritto di farlo il più possibile dall'aeroporto di casa, e di non venire usati come merce sacrificale per nascondere il fallimento del progetto di Malpensa 2000.
Penso dunque che ci sia spazio per una crescita del numero di passeggeri di Caselle e conseguentemente dell'occupazione, non aumentando i viaggi dei torinesi, ma riportando a Caselle tutti quei voli pieni di torinesi che oggi partono da Malpensa e da Bergamo; e a questo scopo è necessaria la base low cost, promessa e mai ottenuta per via di quelle che sembrano resistenze più o meno evidenti della classe dirigente torinese, un po'
per non intaccare il business aeroportuale e un po' per non dispiacere agli amici a cui è stata regalata Alitalia. Certo trovo un po' ridicolo che gli stessi amministratori che hanno remato contro Ryanair per anni ora ci dicano che si spenderanno prontamente per farla arrivare...
L'unico caveat che vorremmo esporre in merito alla base low cost è che essa non deve rappresentare però una occasione di ulteriore sfruttamento dei lavoratori. La vicenda Aviapartner è emblematica di come ogni appiglio venga sfruttato per incrementare i margini di profitto sulla pelle della gente. Non è detto che prezzi bassi voglia dire peggiori condizioni di lavoro - spesso vuol dire semplicemente una gestione "europea" invece che "all'italiana" - ma è un appunto che va fatto.
Inoltre, è necessario intervenire per migliorare i servizi di collegamento con la città - tutti. Anche qui, la sensazione è che si pensi non a semplificare la vita agli utenti, ma a spremerli il più possibile. Almeno non si spendono più 7 euro per un'ora di attesa di un passeggero in arrivo, ma rimane il costo spropositato dei taxi (la tariffa fissa per la città, durante la sua esistenza, si è rivelata più una presa in giro che altro).
I trasporti pubblici sono la nota più dolente: ci chiediamo chi si assumerà la responsabilità dello spreco del tunnel sotto via Stradella, da buttare via dopo vent'anni per spendere un'altra carrettata di denaro e scavare sotto corso Grosseto - e noi paghiamo. In attesa di scavare e riscavare, sarebbe sufficiente un semplice bus urbano espresso ogni 15-20 minuti, che parta da Porta Nuova e non da Dora, che faccia tre fermate in tutto, che non carichi anche gli studenti dei paesi intermedi e che non costi una fortuna. Ce la fanno in città paragonabili a Torino (es. Dublino), possiamo farcela anche noi.
Da utente di Caselle, concordo dunque di cuore con tutti e sette i punti di FlyTorino, ad eccezione del mezzo punto relativo alla Tangenziale Est, opera da noi ritenuta dannosa ed inutile; sarebbe ora che anche da noi, come in tutta Europa, si arrivasse negli aeroporti principalmente col trasporto pubblico.
Cordiali saluti
Vittorio Bertola